Romolo fondò Roma nelle vesti di augure.
Nell’antica Roma, quella dell’augure era una carica religiosa pubblica. L’augure era colui che prendeva gli auspici, che traeva un presagio da premonitori.
L’auspicio infatti era la decifrazione del degli déi attraverso l’ del volo degli uccelli.
Romolo scrutò il per presagire quale fosse il luogo scelto dagli déi per far sorgere la e, con il bastone ricurvo degli auguri (il lituo), indicò da oriente a occidente il limite delle regioni ovvero il celeste a cui far corrispondere sulla terra il terrestre: lo spazio consacrato.
Per delimitare questo spazio sacro e quindi il della città, tracciò un solco con l’aratro, avendo cura di sollevarlo là dove, una volta innalzate le , avrebbe aperto una , un punto di accesso tra interno (consacrato) ed esterno (non consacrato).